La Rivoluzione può avvenire in “piazza”, certo. Ma laddove la piazza – come nel simbolismo onirico – sia il proprio Sé
Ieri mi sono trovata a parlare con una persona della situazione sociale che stiamo vivendo. In poche parole la mia affermazione è stata “siamo abituati a vivere in questo modo e a pensare che sia normale, ci fidiamo di quanto ci propone la società anche se poi ce ne lamentiamo, ma questo è solamente uno dei mondi possibili, non dobbiamo aver paura di pensare che esistono altri mondi, altre possibilità”. Come spesso accade mi sento dire la famosa frase “posso essere anche d’accordo con te, ma cosa possiamo fare?” oppure “e quindi cosa vuoi fare la rivoluzione in piazza?” Inutile dire che certe affermazioni mi fanno cadere le braccia e mi fanno capire quanto poco l’ individuo viva a livello del suo cuore, ma piuttosto dentro la sua mente (mente ovviamente plagiata a immagine e somiglianza della società).
Chi ci fa dire ” e dunque da soli cosa facciamo” è la mente o Ego, la stessa cosa che ha portato allo stato attuale delle cose. E’ la mente o Ego che si sente sola, e separata da tutto, che sente di esistere solo se ha un obiettivo, un’azione pronta a intraprendere nel futuro, e che senza di queste si limita ad imitare quanto la società propone. Senza obiettivi , senza azione immediata e tangibile la mente dice “ma da soli cosa possiamo.” oppure, ricordando gli eventi passati può dire “ma cosa vuoi fare la rivoluzione in piazza?” (a me poi che sono per la pace in assoluto, quindi senza nemmeno capire chi ha di fronte). Ebbene esiste un altro modo di sentire, un modo che riporta dritti alla nostra verità umana: il CUORE.
Quando senti qualcosa profondamente, come ad esempio l’ingiustizia nei confronti degli individui e il tradimento della loro bellezza, ti si accende una VAMPATA a livello del cuore. Una fiamma ardente inizia a bruciare e allora non hai più dubbi. Non ti chiedi cosa devi fare, non ti senti una goccia in mezzo al mare. Ti limiti a SENTIRE e a restare con quel SENTIRE. E ti senti forte, potente, perchè fai parte dell’ Esistenza. E A PIENO DIRITTO. Non ti preoccupa più quanti la penseranno come te, o come fare a uscire da una certa situazione, o qual è l’azione immediata da intraprendere. Comprendi che in quel SENTIRE, in quella FIAMMA ARDENTE c’è già ogni risposta. E ascolti il fuoco ardere con assoluta serenità, consapevole del fatto che quante più persone sentiranno bruciare quel fuoco, tanto più un’azione consequenziale sarà plausibile, e avverrà SPONTANEAMENTE qualcosa, come quando da un albero cade un frutto maturo.
E, nel frattempo, anche se nulla accade, sentendo quel fuoco ardere dentro di te, ti senti vivo, senti, senti il tuo corpo. Non rimani nella frenetica attesa che qualcosa debba succedere. Magari puoi dispiacerti per quanto sta accadendo, ma tu non ti perdi di vista, TU CI SEI, nonostante tutto tu SEI VIVO, e questo è quanto davvero conta.
E allora quando qualcuno mi chiede ma dunque cosa possiamo fare?
Io rispondo col cuore in fiamme: NULLA, STARE FERMI, E SENTIRE.
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iF Pain is inevitable, Suffering is optional
(Se il dolore è inevitabile, la sofferenza è opzionale)
Qual è la differenza?
Il dolore è parte della vita, e non vi si può sfuggire. La sofferenza è l’ intepretazione del dolore da parte della mente che così facendo lo rende cronico.
Così come è ancora un’interpretazione della mente la felicità inseguita ad ogni costo, o la negazione di sentimenti vitali come la rabbia, l’invidia, la disperazione… Per la mente è tutto complicato, e incomprensibile perché la Vita segue una strada completamente diversa che la mente non può capire. E allora dice: è troppo difficile, come posso trovare pace! La mente non può trovare mai pace, perché è inadatta alla vita.
Cara Stefania concordo perfettamente con te! L’ultima frase è la risposta a tutte le domande…..
Proprio così imparare a SENTIRE è la risposta a tutte le domande..