Niente è necessario
Niente è necessario. Se penso che una qualsiasi azione, una qualunque maniera di pensare possa creare in me una maturità, la direzione non è stata vista chiaramente. Guardare la propria vita senza commentare, senza giudizio, crea automaticamente una immensa riduzione dell’attività mentale. La scoperta della sensibilità corporea che si presenta naturalmente in quel momento, non ha niente a che vedere con lo Yoga. E’ il risultato di una comprensione: ciò che cercate profondamente non è una nuova situazione. Vivere con questa comprensione, senza pensarla, crea lo spazio.Per la scoperta sensoriale che si svolgerà secondo le nostre capacità, nei momenti di tranquillità, di meditazione, il corpo si presenterà totalmente. Il fatto che non impedite più la sensazione corporea con la paura, con l’aspettativa, è un po’ come una molla compressa sulla quale smettete di appoggiarvi. Il suo tornare alla posizione di prima non necessita di alcuna attività. Lo Yoga è solo un aiuto per canalizzare questa scoperta, ma non è indispensabile. Si potrebbe dire che aiuta a esplorare e ad approfondire la sensibilità che si è presentata naturalmente in quei momenti di tranquillità. L’esplorazione del corpo e della mente si presenta in una sensibilità in risveglio. Non è più una esplorazione allo scopo di un’accumulazione, ma veramente uno stato di ammirazione. Questa ammirazione della sensibilità e delle impensabili possibilità sensoriali a poco a poco lascia il posto a una ammirazione senza oggetto. Dimenticate ciò che ammirate. Nessun posto per un ammiratore. La luce dell’ammirazione brucia ogni forma. Noi non siamo che quello.
Eric Baret