La metafora del Labirinto
Propongo spesso questa metafora all’inizio di un percorso…
Un uomo o una donna durante il suo cammino rimane intrappolato in un labirinto, da cui prova in tutti i modi ad uscire, ma anziché riuscirci rimane ancora più bloccato.
Per farlo, quindi, chiede aiuto ad un professionista di labirinti, affinché lo possa liberare immediatamente.
Il professionista accorre e anche lui vorrebbe farlo uscire prima possibile, ma sa benissimo che necessita di tempo e soprattutto, essendo all’esterno del labirinto, non potrà aiutarlo con le sue risorse, ma con quelle dell’uomo intrappolato.
Il professionista condivide questa idea con lui/lei, rimanendo presente e accogliendo il suo grido con ascolto autentico.
Iniziano insieme a vedere il labirinto da un’altra prospettiva, come qualcosa che accade agli umani in cammino e che non dipende totalmente da loro.
…E mentre iniziano a cercare la strada per uscire, con risorse dell’uomo/donna, il labirinto comincia a trasformarsi in ciò che è, un tempo e uno spazio in cui esserci, anche se doloroso, e da cui “non dover uscire immediatamente” ma da “attraversare”, come tutti i vissuti.
È così che trasformiamo la ricerca di vie d’uscita in vie d’accesso alla propria vita.
✍️Daniele Armett