Ma come faccio a dire NO in un mondo di pazzi?
Riporto qui la mia risposta a un utente del forum di Carl Gustav Jung – Italia (Facebook),
che poneva la seguente domanda:
“Come si mantengono i confini ? La maledizione è dover dire alla fine sempre di sì, poiché se si prova a dire di no , si finisce con il far incazzare il mondo intero . Allora, come si mantengono i confini in modo che la relazione fili liscia ?”
Di seguito la mia risposta:
“È un discorso molto importante, da non sottovalutare. Ormai le persone tendono a psicotizzarsi vivendo sempre di più nel loro mondo e accettando sempre meno i NO. Ricordate quando si dice “ai pazzi va detto sempre si?” Non è una frase ingenua , al contrario mette in luce un aspetto molto serio: più sei malato, piu vivi ancorato al tuo mondo, piu non tolleri i NO. I NO ti destabilizzano, mandano in frantumi la tua identità e nei casi gravi inducono a violenza verbale o fisica. Ecco che le persone “sane”, quelle che non vivono nel loro mondo ma al contrario sono inclini a dialogo e confronto si trovano in questo ambiente desolato e desolante. E spesso sono costrette a dire SI invece di NO per evitare risse o violenze di cui tutti facciamo volentieri a meno. Ecco che l’unica cosa che il “sano” può fare è 1) mantenere la calma 2) rimanere ancorato al corpo e alle sue sensazioni (questo gli fornirà una base di appoggio e stabilità) 3) ridimensionare il “potere” del “signore/a che non accetta i NO” e quindi non temerlo/a, è semplicemente una persona molto fragile e spaventata 4) rispettare la persona che abbiamo davanti e il suo punto di vista, ma al contempo , tenendo ben presenti le nostre sensazioni corporee, esprimere con delicatezza ma decisione il nostro punto di vista. È importante acquisire sempre più padronanza con quest ultimo punto… calma e determinazione nell esporre (se ci sentiamo arrabbiati aspettiamo di tornare calmi e poi parliamo)“