L’Ombra e il suo nutrimento
La vera forza è unicamente quella di affrontare la nostra Ombra alle sue radici (ovvero dentro di noi) e non andando continuamente a cercare le sue proiezioni all’esterno (e aggredendo quelle)…
Cos’è l’ Ombra?
È quella parte repressa nel nostro inconscio formata dalle nostre antiche ferite che solitamente, grazie ai nostri meccanismi difensivi, riusciamo a tenere a bada ma che, quando riceve il nutrimento giusto, rispunta fuori facendoci provare un gran dolore, facendoci sentire deboli, impotenti, inadeguati e in balìa degli eventi.
Di cosa si nutre?
L’ Ombra si nutre dei giudizi negativi, dei nostri timori (es. rifiuto, abbandono), dei nostri veri e presunti errori. Tanto più riceve il suo nutrimento preferito tanto più la nostra ombra ‘cresce’ e si fa sentire.
(N.B. ecco perché oggigiorno in cui il dolore dilaga più che mai, si tende a fingere più che mai … l’Ombra, fortemente repressa dall’educazione e dalle buone maniere, ma continuamente ‘stuzzicata’ da mille e uno motivi di ansia e frustrazione, è sempre in agguato, è affamata, e pronta a balzar fuori alla prima vera o presunta critica, alla prima paura… Spesso si sceglie un capro espiatorio, tratto dai mass media o dalla vita di tutti i giorni, su cui riversare tutta la propria sofferenza e su cui proiettare, in massa, la propria Ombra)
Quindi, la partita si gioca tutta all’interno, fra noi e l’unico nostro vero nemico. È lui che vuole annientarci e non farci ‘realizzare’ come Anima. In termini gnostici si parla di “Spirito di Opposizione”.
Sono fondamentalmente due i modi più comuni per gestirlo, ma entrambi contemplano l’esterno e sono quindi fallimentari rispetto al nostro compito:
1) Il prevaricatore, ovvero la gestione estroversa dell’ Ombra
Il prevaricatore si sente fortemente minacciato dall’esterno perché l’Ombra, a mo’ di proiettore, riflette fuori le sue minacce. Questo consente al prevaricatore di separare momentaneamente il dolore da sé. Egli infatti, attraverso un meccanismo di difesa molto primitivo (la scissione schizo – paranoide di Melanie Klein), può conservare ‘intatte’ dentro di sé le parti buone e proiettare all’esterno quelle cattive (l’Ombra).
Egli teme che accettando dentro di sé anche le parti cattive, esse potrebbero andare a distruggere anche le parti buone, andando a destrutturare l’intera personalità dell’individuo.
Ecco che, al primo cenno di critica/ rifiuto/ abbandono/ aggressione ecc. colui che sceglie questa modalità di gestione dell’Ombra, si scaglierà come una furia contro il presunto o reale aggressore.
Tutta l’aggressività che dovrebbe utilizzare per combattere l’Ombra all’interno, il prevaricatore la usa per annientare la proiezione all’esterno.
Se questo può dare da una parte sollievo e dall’altra una momentanea sensazione di forza (“ho sconfitto il nemico”) dall’altra, chiaramente, non risolve il problema alla radice.
Il proiettore continuerà a spostare all’esterno il problema, in un infinito gioco di proiezioni.
Il Sé andrà così a combattere ciò che di volta in volta si trova a identificare nel nemico esterno.
È ovvio che si tratta di combattere con i ‘mulini a vento’, senza mai arrivare a un confronto con il vero nemico. Per usare una metafora andremo continuamente a potare i rami di una pianta maligna, senza estirparne la radice.
2) La vittima, ovvero la gestione introversa dell’ Ombra
La vittima introietta l’ Ombra che va ad aggredire le parti buone (amore, pace, serenità) dell’individuo, gettandolo in una condizione depressiva (la posizione depressiva che, secondo Melanie Klein, è una fase evolutiva successiva rispetto alla posizione schizoparanoide).
Il punto è che anche in questo caso la persona non è consapevole di dove alberghi il vero nemico, in quanto accusa l’esterno da cui si sente ingiustamente attaccata e individua, ancora una volta, al di fuori di sé l’elemento da cui proteggersi, colui che le ha causato lo stato di malessere.
Il lato Ombra, infatti, utilizza ‘furbescamente’ l’aggressione – vera o presunta – ricevuta dall’esterno per nutrirsi, risvegliarsi e andare a intaccare, come uno Tsunami, le parti buone della ‘vittima’. Ella si sentirà debole, impotente, rabbiosa, al punto che il suo ‘bel giardino di sentimenti’ gelosamente custodito nei momenti in cui l’Ombra è messa a tacere, sarà distrutto da un’invasione di rabbia, odio, risentimento.
La vittima, in quei momenti, può pensare di aver perso per sempre la sua capacità di amare. E di questo incolperà l’esterno. L’unico modo in cui la vittima sentirà di avere ancora un potere (e quindi un momento di sollievo) sarà quello: o di riuscire a vendicarsi dell’esterno (assumendo a sua volta una posizione schizoparanoide) o, attraverso un enorme sforzo di consapevolezza, di continuare a mantenere vivi dentro di sé i sentimenti buoni, a dispetto di qualunque circostanza.
Quest’ ultimo rappresenta un modo per mettere a tacere per davvero l’ Ombra o Spirito di Opposizione.
Cos’è l’amore, infatti, se non il superamento dell’odio?
La parola amore, in sé, sarebbe vuota se non ci fosse l’odio e il suo superamento a darle senso e valore.
Quindi abbiamo visto come la posizione depressiva, se da un lato sottopone il soggetto a una maggiore quota di dolore e senso di impotenza, dall’altra lo avvicina maggiormente a una possibile ‘risoluzione’, a cui si può arrivare anche per gradi.
Ricordiamo però che entrambe le modalità hanno lo stesso difetto: proiettare fuori di sé il nemico, che invece alberga solo e unicamente dentro di noi.
L’ Ombra si può combattere solo e unicamente attraverso la fonte d’amore che alberga dentro di noi, quell’energia divina che ci nutre e ci collega con tutto l’universo senza che spesso ce ne rendiamo conto.
E, come dicevamo, cos’è l’Amore se non il superamento di odio, rabbia, disperazione e di tutti i sentimenti negativi di cui l’Ombra si nutre? Lo Spirito di Opposizione va affrontato alla radice o continuerà a proiettare all’esterno i suoi fantasmi. Talvolta, quando tutto tace, è addirittura lui a fornirci l’occasione per sentirci rifiutati, abbandonati, e quindi scontenti. Ad esempio continuando a stare dietro a qualcuno che mi rifiuta, mi nega o facendomi immaginare abbandoni inesistenti.
Spesso i notiziari dei telegiornali sono degli autentici ‘pasti succulenti’ per la nostra Ombra: ci incutono paura e preoccupazione, rendendoci al tempo stesso impotenti e privandoci di speranza e serenità.
Ma chi mette a tacere l’Ombra, chi riesce a superare l’odio e la paura, ha vinto la sua battagli in questa vita!
Il resto fa tutto parte dello scenario di contorno, scenario che siamo noi stessi (la nostra Anima) a creare e perpetuare per farci finalmente incontrare a tu per tu con l’Ombra. Per farci arrivare a lui e solo lui, l’unico nostro vero nemico in questa esistenza.
In conclusione, dobbiamo riuscire a domare l’Ombra prima di morire, il resto è puro cabaret!